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venerdì 29 maggio 2020

"QUALITA'" NELL' ETICA STEP#21


Qualità" o "valore", come descritto da Pirsig, non può essere definito in quanto empiricamente precede qualsiasi costruzione intellettuale di esso, vale a dire per il fatto che la qualità (come Pirsig definisce esplicitamente) esiste sempre come percettivo esperienza prima che sia mai pensato di descrittivo o accademico. La qualità è il "coltello" dell'esperienza, trovato solo nel presente, conosciuto o almeno potenzialmente accessibile a tutti "noi" (cfr Platone Fedro , 258d).
Possiamo, dunque, dedurre che la qualità di un oggetto o elemento dipende dal genere di esperienze che ne abbiamo avuto.
Prendendo come esempi le parole bello e brutto, subito capiamo che il termine qualità può avere un applicazione positiva o negativa.
Definiamo un oggetto, o una persona o un luogo, attraverso l'esperienza che ne abbiamo avuto: riteniamo "bello" ciò che confrontato con quello che abbiamo visto in precedenza ci sembra migliore; "brutto", invece, è ciò che in tale confronto risulta essere diverso.

RIFLESSIONE IN SEGUITO ALLA LEZIONE DEL 5/6/20

La capacità di porre gli opposti vicini per evitare di conferire priorità è una qualità della mentalità orientale.
Unendo termini opposti, evito un atteggiamento prevenuto: per esempio, se al posto di dire "spesso", indicando preventivamente il grande volume di un oggetto, oppure di utilizzare il termine "sottile" così da sottolinearne subito il volume minimo, utilizzassi il termine "spesso-sottile" (unendo i termini) valuterei le dimensioni dell' oggetto senza giudicarlo.
Questo mi ha portato alla mente una celebre canzone dell' artista italiano Vasco Rossi, che credo esprima questo concetto chiaramente.

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