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domenica 22 marzo 2020

IL TERMINE "QUALITA'" IN ALCUNE LINGUE STRANIERE_STEP#01BIS

Il termine "qualità" come abbiamo visto deriva dal latino "qualis", il cui significato è pressoché lo stesso che gli viene attribuito oggigiorno: "persona o oggetto di una certa natura" (da IL dizionario di luigi Castiglioni e Scevola Mariotti, 4° edizione).
In altre lingue romanze, ad esempio lo spagnolo, la parola "qualità" si traduce "calidad". Tale termine ha due possibili significati : "insieme di proprietà che permette di dare valore ad una cosa" e "superiorità di qualcosa o qualcuno". Come si può subito intuire, in spagnolo il termine "qualità" non racchiude più l' insieme delle caratteristiche generiche di qualcosa/qualcuno, bensì indica solamente le proprietà positive di una tale cosa o persona. "Calidad" ha,dunque, un' accezione prettamente positiva, con cui si esprimono le virtù di una cosa o persona,viene infatti utilizzato quando si suppone un certo prestigio; al contrario del vocabolo "qualità" con cui, in italiano, ci riferiamo alle caratteristiche positive o negative che definiscono una tale cosa o persona; come riporta infatti il vocabolario Zingarelli (utilizzato nello step precedente per la definizione della parola in questione) anche "cattivo", "pessimo" e "scadente" sono qualità.

Analizzando lo stesso termine anche in giapponese, lingua orientale, che si allontana totalmente da quelle romanze per l'utilizzo una scrittura totalmente diversa, possiamo tradurre il termine "qualità" con tale kanji (ideogramma sotto).


Questo simbolo riassume il concetto di "qualità" riferendosi sia a cose che persone.
Fin dall' antichità, al popolo giapponese veniva sottolineata la propria bontà, ciò sottolinea come questa popolazione desse maggiore importanza alle qualità morali dell' individuo rispetto a quelle estetiche. In una lettera scritta da Francis Xavier, che fece la prima missione gesuita in Giappone nel 1549 (di cui possiamo trovare un estratto nel libro "The Christian Century in Japan, 1549-1650"), i giapponesi vengono descritti come "persone dalle buone maniere, buone in generle e non maliziose, uomini d'onore, per cui l'onore stesso veniva premiato sopra ogni cosa. Erano persone, in generale, povere, però, nella loro società la povertà non era vista come una vergogna. In particolare, c'era una qualità che distingueva questo popolo da quello occidentale : veniva reso onore a qualsiasi persona in egual modo, sia essa fosse stata povera, sia fosse stata ricca."
Si può concludere che anche in questo caso, come per il termine "calidad", si indichi l'insieme delle qualità positive di una cosa o di un individuo, in particolare, le qualità morali.


RIFLESSIONE AGGIUNTA IN SEGUITO ALLA LEZIONE TENUTA IL 5/6/20
Inoltre, François Jullien, noto filosofo del 1600, sviluppò una nuova problematizzazione che, decostruendo dal di fuori i partiti presi dell'ontologia europea, permette di riconsiderare, attraverso una visione obliqua, i campi della strategia, dell'etica e dell'estetica. Egli introdusse il concetto di "scarto".                                       
Lo scopo della sua filosofia era quello di disordinare, e non quello di ordinare, per poter sondare fin dove il concetto può giungere, senza utilizzare una struttura gerarchica.                                                                           
Il termine "cosa" in cinese è formata da due ideogrammi : "occidente" ed "oriente". Ciò indica la capacità, diffusa nel mondo orientale, di porre vicini gli opposti per "lasciare aperta la mente".
Infatti, ponendo vicini termini opposti non do priorità a nessuna qualità.

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