Visualizzazioni totali

venerdì 3 aprile 2020

"QUALITA'" IN LETTERATURA _STEP#06

Il concetto di qualità in letteratura compare molto spesso, specialmente per descrivere luoghi e personaggi.

Dante nella Divina Commedia descrive le qualità per cui si sono distinti i dannati, nell'Inferno, e dei beati nel Paradiso.
Nell' Antinferno si trovano gli ignavi, coloro che non presero mai una decisione in vita.
Nel primo girone troviamo i lussuriosi, inseguito i golosi, gli avari, gli iracondi e gli accidiosi; fino ad arrivare al sesto girone in cui sono torturati gli eretici. A seguire, i violenti ed i fraudolenti; infine i traditori. In ogni cerchio, le anime vengono descritte per le qualità che li caratterizzavano in vita, Dante, inoltre, riporta la vita di alcuni di questi, per dare prova di ciò che vede. In ogni girone, i dannati subiscono pene qualitativamente differenti, in base a come si sono comportati in vita, per la legge del contrappasso.
Nel purgatorio troviamo alcune pene si ripetono, alcune in maniera più lievi, qui si trovano gli scomunicati e i pentiti.
Nel paradiso troviamo, invece, le anime che si sono distinte per qualità positive. Troviamo spiriti attivi per onore, spiriti che in vita si distinsero per l'amore nei confronti del prossimo, a seguire, spiriti sapienti, i martiri e coloro che combatterono per la fede, infine, gli spiriti giusti.

Anche nel libro Flatlandia di Edwin Abbot Abbot la "qualità" è una caratteristica importante, infatti dalla qualità fisica di ogni abitante di questo bizzarro mondo dipendono anche le qualità intellettive. Flatlandia è un mondo bidimensionale (flat in inglese significa piatto) e gli abitanti di questo mondo sono delle figure geometriche che si muovono su un piano che per loro è l'universo. Il narratore è uno degli abitanti, e nella fattispecie è un quadrato. 
Come si è detto, il racconto è una satira della società dell'autore, infatti in Flatlandia la società è rigidamente divisa in gerarchie e la suddivisione si basa sull'aspetto fisico. Nello specifico, sul numero di lati che formano le figure.
 Nel mondo di Flatlandia un maggior numero di lati (o meglio, un angolo più largo) viene associato a maggior intelligenza e quindi a scuole migliori e in seguito a lavori migliori e di maggior responsabilità. In questo mondo ogni individuo può sperare in un'ascesa sociale sua o eventualmente della sua prole, anche se in realtà solo un ridottissimo numero di individui riesce a migliorare la propria posizione sociale.
La remota possibilità d'elevazione sociale viene utilizzata dalla classe dominante per mantenere pacifico il popolo e in caso di rivolte l'elevazione di classe viene utilizzata per allettare i capi delle rivolte e quindi per far fallire tutte le rivolte in Flatlandia. Uno speciale spazio viene riservato alle donne che in quell'universo sono delle linee e quindi simili a figure dotate solo di due lati e di un angolo pari a zero sono assimilate a dei bambini che vanno perennemente protetti dal mondo esterno.

Ecco un breve tratto preso dal libro:
"Osserva quella miserabile creatura. Quel Punto è un Essere come noi, ma confinato nel baratro adimensionale. Egli stesso è tutto il suo Mondo, tutto il suo Universo; egli non può concepire altri fuor di se stesso: egli non conosce lunghezza, né larghezza, né altezza, poiché non ne ha esperienza; non ha cognizione nemmeno del numero Due; né ha un'idea della pluralità, poiché egli è in se stesso il suo Uno e il suo Tutto, essendo in realtà un Niente. Eppure nota la sua soddisfazione totale, e traine questa lezione: che l'essere soddisfatti di sé significa essere vili e ignoranti, e che è meglio aspirare a qualcosa che essere ciecamente, e impotentemente, felici".

 In queste parole è evidente la descrizione delle qualità del punto.

Nessun commento:

Posta un commento