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sabato 13 giugno 2020

RIASSUNTO SULLA "QUALITA'" STEP#24


In questi mesi ho potuto comprendere come dietro ad una semplice parola si celino, in realtà, infinite strade che portano tutte a coglierne il significato profondo.
La mia (ormai, dopo tutto questo tempo mi permetto di usare questo aggettivo) parola è QUALITA'.
La prima cosa che ho appreso è stata la sua etimologia, per poi coglierne appieno il significato attraverso le lingue straniere, scoprendo che nel mondo orientale si utilizza il ragionamento "per scarti" evitando così di dare priorità ad una qualità rispetto ad un' altra.
Ho immaginato, in seguito, la storia del termine, dalle origini romane, fino significato che può avere in filosofia (da Aristotele alla moderna scienza galileiana).
Dopo aver associato a "qualità" un' immagine simbolica, è iniziata la ricerca nel campo artistico e letterario, creando, così,  pian piano una struttura più completa alla mia parola.
Ha preso forma attraverso le parole di una poesia e attraverso le scene di cortometraggi cinematografici, e addirittura attraverso le immagini di uno spot pubblicitario.
"QUALITA'" : un termine che ha spaziato nel tempo, cambiando accezione dal passato, nella filosofia e nel mito antichi, fino ad arrivare, attuale più che mai, ai giorni odierni, anche attraverso articoli di giornali sulla cronaca.
Ripercorrendo varie epoche, si è visto, attraverso la filosofia, come, nel Medioevo, periodo in cui si è sviluppato il pensiero del filosofo Enrico di Gand, l'essere si divide nell'essere stesso e nell'essere che può convenire, dunque vengono separate le qualità intrinseche dell'essere e quelle a cui, invece, l'essere tende e aspira.
Attraverso questo "viaggio nel tempo" si è giunti alla filosofia contemporanea, il cui massimo esponente per il termine "QUALITA'" è indubbiamente Robert M. Pirsing, autore del libro "Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", libro in cui vengono poste le basi per la metafisica della qualità.
Il suo pensiero, infatti, si basa sul fatto che la qualità sia il sommo valore del animo umano, ritenendo che gli schemi morali (le idee) siano più importanti di quelli sociali (le tradizioni). Egli, inoltre, crede che la società sia una struttura di difesa dalle idee emergenti, sottolineando così come per lui contino maggiormente le idee rispetto ai meccanismi sociali.
Chi, invece, ritiene necessario un profondo mutamento dell' umanità di fronte allo sviluppo tecnologico è Aurelio Paccei. L'economo, infatti, ritiene che la qualità assente nel mondo odierno sia la capacità di adeguarsi al cambiamento con rapidità, e come spiega nel suo libro "La qualità umana", questo è dovuto alla assente connessione tra l'economia e la cultura.
Ho, infine, analizzato il termine dal punto di vista etico, riflettendo anche sulla diversa, e più aperta, mentalità orientale ed interrogandomi su questioni attuali come il razzismo.
E' stata un' esperienza, quella del blog, stimolante, che mi ha permesso di mettere alla prova le mie capacità di scrittrice, ma anche di riprendere in mano la letteratura studiata negli anni passati, ripercorrendo il pensiero di Leopardi e di Swift.
E' stato un percorso affascinante che mi ha stimolato molto, permettendomi di spaziare in un ambito interdisciplinare, senza mai perdere di vista la strada dell' ingegneria.

LE QUALITA' DI UNA PERSONA DIPENDONO DAL COLORE DELLA PELLE?

Il sogno di Martin Luther King non si è, purtroppo, ancora avverato.

Minneapolis, in questi giorni è diventata sempre più nota per i disordini e gli scontri che sono avvenuti in protesta per la morte di George Floyd, un cittadino afroamericano soffocato da un poliziotto durante l'arresto. Il video dell’omicidio in cui Floyd ripete ‘I can’t breathe’ (non riesco a respirare) è diventato virale sui social network scatenando un’ondata di indignazione, in patria e all’estero. Gli hashtag #Blacklivematters #SaymynameGorgeFloyd sono improvvisamente diventati trending in numerosi paesi del mondo, Italia compresa, ed è partita una campagna spontanea di attori, cantanti, personaggi pubblici e sportivi per chiedere giustizia e denunciare il razzismo e gli abusi delle forze dell’ordine USA nei confronti dei cittadini neri. (parole citate dall' articolo dell' Istituto per gli studi di politica internazionale).
La vera domanda è: come è possibile, nel Mondo del ventunesimo secolo, giudicare una persona solamente in base al colore della pelle e non per le sue qualità?
Il colore non definisce una razza, apparteniamo tutti alla razza umana, e neppure pregiudica le qualità di un individuo.
Come si può essere ancora preda degli stereotipi che da da centinaia di anni persone come Martin Luther King e Nelson Mandela, e nel piccolo, molte altre persone cercano di combattere?
Il colore della pelle non pregiudica il carattere, gli atteggiamenti, le qualità di un essere umano. Avere la pelle scura non significa essere cattivi, e allo stesso tempo avere la pelle chiara non è sinonimo di bontà. 

venerdì 29 maggio 2020

MAPPA CONCETTUALE DI "QUALITA'" STEP#23




RAMO VERDE arte figurativa
RAMO AZZURRO storia del termine
RAMO NERO etica
RAMO VIOLA  differenze

"QUALITA'" IN UNA SERIE TV STEP#22


PRIMA PUNTATA

11 Dicembre 1997, Kyoto
Oggi, finalmente, dopo anni di lotte per migliorare la qualità di vita sul nostro Pianeta, verrà finalmente siglato il protocollo che sancisce obiettivi per i tagli delle emissioni di gas responsabili del surriscaldamento della Terra. Il nucleo del Protocollo consiste nel vincolo legale dei limiti d’emissione per i Paesi industrializzati, che si impegnarono a ridurre la loro emissione complessiva dei gas serra del 5,2% rispetto alle emissioni del 1990.
11 Dicembre 1997, Italia
In un piccolo paese di provincia, si trova il protagonista della nostra storia: Francesco. Un giovane idealista che aspettava con ansia questa giornata. E’ un ingegnere energetico, in particolare si occupa di fonti energetiche rinnovabili, perché crede che la qualità dell’ aria che respira debba essere tutelata. Desidera un mondo verdeggiante, e vuole liberarlo dalle mani degli industriali che nel secondo dopo guerra hanno preferito fonti di energia non rinnovabili, creando ora serie conseguenze sull’ ambiente. Francesco è un sognatore e desidera un mondo pulito, ecologico, libero dalle ingiustizie; lotta da sempre per un mondo la cui qualità principale deve essere la sostenibilità. Il suo motto è una celebre frase di Che Guevara “Soprattutto siate capaci di sentire nel più profondo del cuore la più grande ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo, questa è la qualità più bella di un rivoluzionario.”.
Oggi, dopo essersi alzato e aver fatto colazione, ha comprato il solito quotidiano e leggendo l’articolo sul trattato internazionale appena firmato dalle Nazioni aderenti si sente soddisfatto, crede di assistere ad una rivoluzione ecologica per l’intero pianeta.

SECONDA PUNTATA

12 Dicembre 1997, Italia
Francesco è appena uscito di casa, sa di essere in ritardo, perché la sera prima ha festeggiato con altri amici ambientalisti la pubblicazione del Protocollo di Kyoto, per fortuna anche l’autobus che deve prendere per andare a lavoro è in ritardo come lui. Salendo, tra gli sguardi indiscreti dei pendolari seduti sul mezzo, incontra gli occhi verdi, come la natura che egli tanto ama, di Anna. Quest’ultima, timida, abbassa subito lo sguardo e arrossisce. Ha lunghi capelli scuri, lo sguardo intelligente e dai vestiti che indossa appare umile. Francesco, impressionato decide di avvicinarsi e parlarle, non può non sfruttare l’occasione di conoscere una ragazza che sembra avere le qualità che da tempo cercava. 

PUNTATA FINALE

16 Marzo 2007, Italia
Oggi si è celebrato l'anniversario del secondo anno di adesione al protocollo di Kyoto,entrato in vigore solamente nel 2005.
E’sera e Francesco è appena tornato a casa da lavoro, ha un impiego in una azienda che produce automobili, lui ed il team di colleghi che gli è stato affidato, in particolare, si occupano della progettazione di macchine elettriche, le prime che saranno in circolazione. È un sogno che si avvera per il nostro protagonista, che affiancato da altri ingegneri come lui  (alcuni meccanici, altri energetici) sta contribuendo a migliorare il mondo. Sa che il suo progetto non sarà in grado di salvare totalmente il Pianeta dal surriscaldamento globale, ma spera che possa migliorare la qualità dell’ aria, riducendo le emissioni tossiche provenienti dal gas di scarico delle marmitte delle auto che ora circolano liberamente. È contento del miglioramento avvenuto da due anni prima: ora il Mondo, anche grazie alle sue idee è un luogo migliore.
A casa c’è Sara, sua moglie, che lo attende. Anna, la ragazza conosciuta dieci anni prima sull’autobus, aveva solamente dato l’impressione di essere la donna giusta per Francesco, le apparenze lo avevano ingannato: le qualità che subito aveva visto in lei si sono rivelate false. Era sciocca, sempre triste, distratta e vuota.  Sara, invece, è bionda con occhi neri, intelligente, simpatica, altruista, spiritosa e Francesco con lei si sente bene. Egli ha finalmente capito che le qualità più importanti di una persona sono dietro le apparenze e si rivelano col tempo.

"QUALITA'" NELL' ETICA STEP#21


Qualità" o "valore", come descritto da Pirsig, non può essere definito in quanto empiricamente precede qualsiasi costruzione intellettuale di esso, vale a dire per il fatto che la qualità (come Pirsig definisce esplicitamente) esiste sempre come percettivo esperienza prima che sia mai pensato di descrittivo o accademico. La qualità è il "coltello" dell'esperienza, trovato solo nel presente, conosciuto o almeno potenzialmente accessibile a tutti "noi" (cfr Platone Fedro , 258d).
Possiamo, dunque, dedurre che la qualità di un oggetto o elemento dipende dal genere di esperienze che ne abbiamo avuto.
Prendendo come esempi le parole bello e brutto, subito capiamo che il termine qualità può avere un applicazione positiva o negativa.
Definiamo un oggetto, o una persona o un luogo, attraverso l'esperienza che ne abbiamo avuto: riteniamo "bello" ciò che confrontato con quello che abbiamo visto in precedenza ci sembra migliore; "brutto", invece, è ciò che in tale confronto risulta essere diverso.

RIFLESSIONE IN SEGUITO ALLA LEZIONE DEL 5/6/20

La capacità di porre gli opposti vicini per evitare di conferire priorità è una qualità della mentalità orientale.
Unendo termini opposti, evito un atteggiamento prevenuto: per esempio, se al posto di dire "spesso", indicando preventivamente il grande volume di un oggetto, oppure di utilizzare il termine "sottile" così da sottolinearne subito il volume minimo, utilizzassi il termine "spesso-sottile" (unendo i termini) valuterei le dimensioni dell' oggetto senza giudicarlo.
Questo mi ha portato alla mente una celebre canzone dell' artista italiano Vasco Rossi, che credo esprima questo concetto chiaramente.

"QUALITA'" NELLO ZIBALDONE DI LEOPARDI STEP#20


Nello Zibaldone viene enunciata «la teoria del piacere» di Leopardi - così come esplicitamente lui stesso la chiama. Alla spiegazione di questa teoria dedica una ventina di pagine: esse costituiscono un breve e coeso saggio filosofico, steso, come indicano le date che lo chiudono, tra il 12 e il 23 luglio del 1820.  In questa sezione, l'autore analizza, inizialmente, le qualità del "piacere", e successivamente, cerca  un metodo per soddisfarlo.
Desiderio infinito del piacere, impossibile da soddisfare la riflessione di Leopardi parte da un’idea ben precisa: ogni uomo, nel suo agire, mira «al piacere, ossia alla felicità»; questa tendenza al piacere non conosce limiti perché connaturata all’esistenza; al contrario, i mezzi attraverso i quali l’uomo cerca di soddisfarla, i «piaceri», sono limitati, temporanei ed effimeri. Ne consegue la distanza incolmabile tra desiderio del piacere ed effettiva possibilità di soddisfarlo.
Il desiderio del piacere è infinito per durata (non si esaurisce finché non finisce la vita) e per estensione (il desiderio del piacere è inesauribile perché riguarda il piacere in sé, e quindi non possono esistere singoli oggetti che lo soddisfino); il conseguimento di un oggetto di desiderio non spegne il desiderio del piacere, in quanto risponde con qualcosa di finito a una richiesta infinita; soltanto l’immaginazione può soddisfare il desiderio del piacere – desiderio che è infinito – perché soltanto l’immaginazione può creare oggetti infiniti per numero, per durata e per estensione; l’uomo sperimenta una condizione di felicità quando può soddisfare la propria infinita sete di piacere con questi oggetti infiniti illusori, creati dalla sua facoltà immaginativa.

Inoltre, in una lettera presente all'interno dello Zibaldone, Leopardi descrive la più importante delle qualità dell'essere umano:
Nel loro stato di salvatichezza, non ci potrebbero servire affatto, o ci servirebbero, o diletterebbero assai meno. Così dico degli animali. Ma questo miglioramento è relativo al nostro stato presente, non mica alla natura di quelle razze pretese migliorate, nè alla natura propria nostra. Infatti quelle razze coi miglioramenti che ricevono dalle nostre arti, acquistano qualunque altra qualità fuorchè il vigore, la robustezza, la sanità, la forza di resistere alle intemperie alle fatiche di operare di crescere proporzionatamente. Anzi quanto guadagnano in altre qualità (non proprie nè primitive loro) altrettanto perdono in questa, ch’è il vero carattere della natura in tutte le sue opere, e senza la cui rispettiva dose proporzionata alla natura di ciascun genere, l’individuo è insomma in istato di malattia abituale. V. la Veterinaria di Vegezio, prologo al lib.2. nel passo riportato dal Cioni, Lettera a G. Capponi sopra Pelagonio, not.19. Il vigore rispettivo è la prima e più necessaria di tutte le facoltà, perchè insomma non è altro che la facoltà di pienamente esercitare tutte le proprie facoltà, e tutte le qualità rispettive della propria natura, e tutta la perfezion fisica della propria esistenza. 

"QUALITA'" NEGLI SCHEMI DI UN UN PENSIERO UTOPICO STEP#19


"Il sole era cocente, e siccome non potevo guardare che il
cielo, i miei occhi n'erano offesi. Intorno a me udivo un
rumore confuso, ma, stando così supino, non potevo
scorgerne la causa. A un tratto sentii qualche cosa che si
muoveva sulla mia gamba sinistra, dalla quale, passando
sul mio petto, mi saliva a poco a poco verso il mento.
Guardando alla meglio da quella parte, vidi una creatura
umana alta forse un sei pollici, che aveva in mano un
arco e una freccia e a tracolla un turcasso. Non meno di
quaranta altri esseri della stessa specie tennero dietro al
primo.
Stupefatto, cominciai a gridare, e così forte che quegli
omuncoli, presi dalla paura, scapparono; e seppi di poi
che qualcuno d'essi si era ferito abbastanza gravemente
nella fretta di precipitarsi dall'alto del mio corpo in terra.
Però ritornarono subito, anzi uno d'essi ardì farsi avanti
fino al punto di vedermi bene in faccia, e alzando le
mani e gli occhi in segno di stupore, gridò con una
vocina in falsetto, ma che io intesi benissimo."

Questo breve brano è tratto dal romanzo utopico di Taylor Swift "I viaggi di Gulliver".
L'opera s'inserisce in chiave parodistica anche nel genere letterario utopistico, iniziato proprio in Inghilterra nel Rinascimento con Tommaso Moro che nel suo romanzo L'Utopia descriveva una società perfetta realizzata dagli uomini nell'immaginaria isola di Utopia. 
Come si evince dal brano, la qualità che subito nota il protagonista è la dimensione degli abitanti di Lilliput, la città nella quale si trova. 
Con questo romanzo, Swift vuole sollevare una feroce critica alla società e al comportamento umano del tempo: ognuno dei viaggi diventa il pretesto per irridere il sistema giudiziario, i meccanismi del potere, la politica, la pretesa razionalità, i vizi e i comportamenti dei suoi contemporanei, l'assurdità delle convenzioni sociali, l'irrazionalità della guerra e gli svariati interessi e motivi che la causano (interessi economici, conflitti dinastici e religiosi, dispute politiche, interessi personali o di potere, ecc.). L'atteggiamento di Swift è di profondo pessimismo sulle possibilità dell'uomo di migliorare. 

Come ho già detto, l'autore si è ispirato al romanzo "Utopia" di Tommaso Moro, è importante specificare che il titolo dell'opera è un neologismo coniato da Moro stesso, e presenta un'ambiguità di fondo: "Utopia", infatti, può essere intesa come la latinizzazione dal greco sia di Εὐτοπεία, parola composta dal prefisso greco ευ- che significa bene e τóπος (tópos), che significa luogo, seguito dal suffisso -εία (quindi ottimo luogo), sia di Οὐτοπεία, considerando la U iniziale come la contrazione del greco οὐ (non), e che cioè la parola utopia equivalga a non-luogo, a luogo inesistente o immaginario. Tuttavia, è molto probabile che quest'ambiguità fosse nelle intenzioni di Moro, e che quindi il significato più corretto del neologismo sia la congiunzione delle due accezioni, ovvero "l'ottimo luogo (non è) in alcun luogo", che è divenuto anche il significato moderno della parola utopia. Effettivamente, l'opera narra di un'isola ideale (l'ottimo luogo), pur mettendone in risalto il fatto che esso non possa essere realizzato concretamente (nessun luogo). Dunque, sono queste le qualità che sono intrinseche nella parola "utopia": immaginazione e irraggiungibilità.